browser icon
You are using an insecure version of your web browser. Please update your browser!
Using an outdated browser makes your computer unsafe. For a safer, faster, more enjoyable user experience, please update your browser today or try a newer browser.

Il segreto della Luftwaffe

Posted by on 4 Settembre 2011

di Ino Biondo e J.M.
Ho sempre sostenuto, e ne sono sempre più fermamente convinto, che le fasi finali della seconda guerra
mondiale,soprattutto il periodo dal ’44 al ’45,
abbiano dato vita alle pagine più autorevoli e significative dell’intero conflitto. Pagine di storia avvolte
ancora nel mistero che diedero vita soprattutto all’ assetto geopolitico degli anni che vennero dopo.
Questo periodo è stato esaminato da moltissimi studiosi, autori, testimoni e appassionati il quale parere
è unanime sul fatto che se l’ intero conflitto cambiò il mondo dal punto di vista sia etico-morale che
scientifico-tecnico,  sicuramente gli ultimi anni, il mondo, lo sconvolsero completamente. Nuove scoperte
e nuovi orizzonti aperti l’era degli Aerei a Reazione, “Fat Boy” la prima bomba atomica che diede origine
all’era nucleare, e poi tanti altri capitoliavvolti nel mistero quali i gerarchi nazisti aiutati dall’ Intelligence a
fuggire per evitare il processo di Norimberga – dove sicuramente sarebbero stati condannati alla pena
capitale per crimini contro l’umanità – Il mistero del corpo di Hitler mai ritrovato, Scienziati e Ricercatori
scomparsi nel nulla, aeroplani dalla strana forma che volavano sulle campagne bavaresi, UFO!
Insomma pagine di Storia che devono essere svelate, storie di uomini che anche dopo la fine del
conflitto preferiscono non parlare e mantenere il segreto delle loro missioni durante il loro servizio nella
Luftwaffe, uomini segreti per un segreto da rispettare e onorare fino alla fine, uomini di cui la storia ed
esistenza è affiorata dal passato, quasi a farci capire che qualsiasi fatto possa accadere mai potrà
rimanere sul fondo dei nostri ricordi, lo studio della Storia è la nostra memoria, una rete da
pesca che porta a galla mille tesori, per ricordare ed aiutarci a riflettere 
Ino Biondo 
 
UOMINI “MAI ESISTITI”
 
 
La Storia della Luftwaffe è stata esaminata più volte sia da AeroStoria che da figure molto più autorevoli
di noi, ma più se ne parla più ci si appassiona di questa stupenda Forza Armata nel periodo della
seconda guerra mondiale, l’argomento quindi non lo si ritiene come dire “inflazionato” anzi, tutt’altro
lo rende sempre più interessante ed attuale,i racconti degli uomini, dei mezzi e delle azioni della
Luftwaffe come appassionati del settore non cistancheranno mai.
Ma la storia che sta volta racconteremo è una storia diversa.
Il caso del KAMPFGESHWADER 200 o KG200 venne alla luce circa 20 anni fa, quando un gruppo
di appassionati della Luftwaffe ebbero l’opportunità di ottenere dei vecchi rapporti dell’Intelligence
alleata della seconda guerra mondiale; la vera storia di questa unità è tutt’ora avvolta nel mistero,
molti dei suoi componenti ormai avanti anche con l’età hanno mantenuto un rigoroso silenzio
anche dopo la fine della guerra. Nonostante la scomparsa dei documenti ufficiali, l’Intelligence
confermerebbe l’esistenza dell’unità, gli ex membri che vennero rintracciati seppero dare solo
informazioni vaghe e limitate anche perchè le operazioni erano di una tale segretezza che persino
i componenti ne erano tenuti all’oscuro, e addirittura era persino proibito rivelare la propria identità
tra gli appartenenti. Il fatto più sorprendente è che persino il loro comandante il colonnello
Werner Baumbach decorato con la croce di ferro e grande pilota di JU88, non nominò mai
l’unità nel suo libro di memorie “Broken Swastika” –  un buon libro, purtroppo non ancora tradotto
in italiano,  che raccontale gesta dei piloti di Bombardieri del Reich che consigliamo di leggere .
L’unità venne ufficialmente costituita per ordine del Comando Supremo della Luftwaffe (OKL) il
20 febbraio 1944, fù un unitàspeciale in tutti i sensi, sia per gli uomini di cui peculiarità abbiamo
già accennatto, sia per i mezzi impiegati: dal Blohmund Voss Bv-222 Wiking (il più grande
idrovolante dell’epoca) ai vari Ju-52, Ju-90, Ju-290 e Ju-188, Heinkel He-111, epersino alcuni
aerei catturati agli alleati, come il Consolidated B-24 Liberator ed il Boeing B-17 Flying Fortress.
La prima incarnazione del KG 200 fu una unità speciale chiamata Squadron Rowehl, subordinata
all’Abwehr, il serviziodi spionaggio militare. Il Colonnello Theodor Rowehl, un ex pilota di ricognitori
nella prima guerra mondiale, ebbenotizia del fatto che i Polacchi stavano costruendo alcuni forti lungo
la frontiera con la Germania. Essendo un civile,Rowhel cominciò a volare missioni di ricognizione
fotografica sul territorio polacco con aerei civili, in quanto gli aerei
militari non erano autorizzati al volo in quell’rea. L’Abwehr fu impressionata dalla qualità del materiale
fotografico di Rowel,e lo autorizzò a continuare i suoi voli. Dal 1930 al 1934 Rowel compì molte missioni
di ricognizione solitarie come civile.
Qualche tempo dopo fu costituita una nuova unità militare con una designazione ufficiale. I suoi sforzi
portarono in seguito alla creazione di una unità che operava per la Quinta Divisione della Luftwaffe
(ricognizione aerea). La nuova unità operava con ricognitori d’alta quota in Europa, Africa e Unione
Sovietica, utilizzando una ampia varietà di velivolidiversi, sia civili che militari. Purtroppo il prestigio
di questa unità cadde in disgrazia così come il suo comandante, vicino
al controspionaggio militare a sua volta ostile alla politica di Hitler in materia di strategia militare fu
venne sollevato dall’incarico.
Un Liberator utilizzato dal KG200, si nota ancora la classica “Nose Art” americana sul muso del Bombardiere
Il B-17 della foto sotto – sprovvisto di torretta ventrale e di armamento, da notare la mimetizzazione per operazioni notturne
la Nose Art del muso

 

Specialisti davanti ad un Boeing B-17 Flying Fortress
Questa foto incute una certa inquietudine, un B-17 con la coccarda Nazista

 

 “Der Kampfgeschwader 200”

 

Ufficialmente venne creato il 20 febbraio 1944, formato inizialmente dal

2° RepartoSperimentale al quale nel Marzo dello stesso anno si unì il

1° Reparto Sperimentale, ilcomando dell’Unità venne affidato all’allora

tenete ColonelloWerner Baumbach (FOTO) ed adottò ufficialmente

la denominazione KG-200. Il 2°reparto Sperimentale divenne il

rpimo gruppo operativo dell’Unità sotto il comando del Maggiore Adolf

Koch, i pochi giorni ricevettero in carico 32 diversi titpi di velivoli

pronti per il volo. L’addestramento dei piloti era estremamente

pesante: si volava prevalentemente di notte – praticamente volo

strumentale – e in condizioni ognitempo, gli equipaggi così come

nelle missioni reali,venivano annunciati al momento e senza

preavviso e durante il decollo ricevevano l’ordinedi missione o le coordinate operative; un

addestramento atto a selezionare le reclute mettendo a dura prova la loro abilità e resistenza psicofisica.

Nonostante il pesante addestramento e la rigida selezioni, il KG200 già alla fine di Luglio dello stesso

annoriuscì ad addestrarecompletamente e rendere operativi 17 equipaggi, ed il reclutamento

continuava ad incamerare organico selezionato tra i varireparti operativi della Luftwaffe, di solito le

reclute erano scelte tra gli elementi che mostravano particolari attitudini al lavoro

sotto stress psicofisico,quindi essenzialmente i requisiti richiesti non erano rivolti soltanto a coloro i

quali  venivano consideratidegli assi della caccia piuttosto che dei “Strikers” di bombardiere, anche

perchè questi elementi servivano presso i loro repartiin modo da essere i “Mentori” delle nuove leve.

Il KG200 venne diviso in sezioni dislocate su tutto il territorio della Germania:

  • 1°Gruppo (I/KG200) – Si occupava degli Agenti segreti;
  • 1°Squadron (1/KG200) – Si occupava di missioni a lungo raggio;
  • 2°Squadron (2/KG200) – Aveva la responsabilità delle missioni a corto raggio da
  • posizioni avanzate;
  • 3°Squadron (3/KG200) – Era dedicato alle missioni di trasporto e istruzione, era
  • basato sull’isola di Reugen (Flensburg)
  • sul mar Baltico;
  • 4°Squadron (4/KG200) – Era responsabile degli aspetti tecnici.
Boeing B-17 FlyingFortress, in servizio presso il I/KG200.
Questo esemplare venne catturato dai tedeschi rimesso in condizioni di volare, la mimetica standard USA rimase,
nel’Aprile del 1945 fece una prima sortita con la livrea del Reich

 

Boeing B-17 Flying Fortress “Wolf Hound” Matr. USAF 41 – 24.585
Wolf Hound servì col 360 BS del 303 BG “Hells Angels” severamente danneggiato durante una missione
il 12 Dicembre del 1942, il suo pilota Ten. Flikinger dovette tentare una manovra di atterraggio forzato in Olanda
Catturato dagli uomini della Luftwaffe venne rimesso in sesto e trasferito nella base di Rechlin per svolgere dei test
di valutazione e di resistenza, subito dopo immatricolato DL+XC venne preso in carico dal I/KG200.
Consolidated B-24 Liberator
venne utilizzato per Test Radar

 

Questo B-24 venne utilizzato per missioni su Rodi.
Junker Ju-52 in carico al I/KG200
Junker Ju-290
Questo velivolo ha una storia particolare, all’inizio della sua carriera fù l’aereo personale di Hitler che
utilizzava una sorta di AirForce One per intenderci.
successivamente passo al I/GK200 dove svolse missioni di trasporto per operazioni speciali.
Nel 1945 pilotato dal Cap. Braun volò a Barcellona per recuperare dei Leader Nazisti rifugiatisi clandestinamente in Spagna.

  • 2 Gruppo (II/KG200) – Era incaricato delle cosiddette missioni “Pathfinder” (guida dei bombardieri sui loro obbiettivi) e
  • disponeva di aerei per contromisure radar e bombardieri per operazioni di precisione.
  • 7 Squadron (7/KG200) – Si occupava dell’addestramento, istruzione e formazione dei rimpiazzi.
Junker Ju-290 in servizio presso il II/KG200
Junker Ju-188 del 7/GK200
  • 3 Gruppo (III/KG200) – Avrebbe dovuto sviluppare l’utilizzo dei FW-190 come siluranti, il progetto però non ebbe seguito per
  • i risvolti del conflitto decisamente sfavorevoli per il Reich.
Sarebbe stato sicuramente efficace soprattutto per la manovrabilità

 

  • 4 Gruppo (IV/KG200) – Era il gruppo che si occupava dell’istruzione e della formazione di tutte le reclute di ogni specialità
  • dell’intera unità. Il IV/KG200 si occupò di addestrare circa 100 piloti suicidi di V-1 opportunamente modificate con un abitacolo in
  • modo da poter essere pilotate, il gruppo assorbì il KG100 che era incaricato in seno alla Luftwaffe di gestire i missili guidati Fritz X e
  • Hs293
 
Un Fritz al momento del lancio
La V-1 Con abitacolo
 
Una bellissima immagine della V-1 da missione suicida
 

  • 5 Gruppo (V/KG200) – Era un Gruppo totalmente dedicato alla ricognizione a lungo raggio, operò in missioni di ricognizione ad alta quota, in voli sperimentali e valutazione di aerei catturati agli alleati, volava con velivoli Ju-90 e Ju-290
Ju-90 in volo
Il 2/KG 200 operò su vari fronti da basi avanzate. Il comando delle basi avanzate era localizzato in genere in aree boschive, e le piste di decollo apparivano come abbandonate durante il giorno, al fine di evitare visite indesiderate dagli aerei alleati. La base avanzata Carmen, in Italia settentrionale, copriva le operazioni sul Mediterraneo occidentale e meridionale, e sull’Africa settentrionale ed occidentale. Le stazioni Klara e Toska coprivano il fronte orientale, e il distaccamento Olga copriva l’Europa occidentale., l’Inghilterra, l’Irlanda e l’Islanda, e più tardi prese in carico anche l’area coperta da Carmen. A seguito dello sviluppo delle attività sul fronte orientale Olga divenne il distaccamento più importante del KG200, era sotto il comando di P.W. Stahl un pilota di grande esperienza che aveva volato in Russia compiendo molti abbattimenti, il suo libro KG200: The true story ( una delle fonti di cui ci siamo serviti per scrivere in nostro articolo – ndr) è uno dei pochi ma accurati resoconti delle operazioni svolte dall’unità: Olga era tanto importante quanto nascosta, era dislocata all’interno della foresta e la pista era poco più che una piccola striscia di decollo in mezzo alla fitta vegetazione. Il posto di comando era costituito da due rifugi nascosti nel bosco i velivoli in carico erano 6 Ju88 e 2 B-17 che venivano identificati come Do288 ma i piloti così come a tutti i velivoli catturati gli affibbiarono il nomignolo“Jabos”. Olga inoltre era responsabile dell’atterraggio degli agenti in Francia controllata dagli alleati, di solito venivano paracadutati oppure venivano alloggiati in particolari container paracadutati da un aereo e contenere tre agenti più l’equipaggiamento. L’addestramento degli agenti era segretato e veniva sotto copertura, se ne occupava l’ Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich – RHSA Reichssicherheitshauptamt la sede era una vera e propria fortezza camuffata da Hotel di Lusso nelle montagne delle Polonia Sud Occidentale e raggiungibile attraverso una funivia, gli addetti alla reception erano delle SS abilmente camuffati. Dopo l’addestramento i “Nuovi” venivano spediti al KG200 e successivamente inviati nelle aree operative. Le missioni di ricognizione o di trasporto agenti veniva svolta di notte, col favore dell’oscurità dopo il lancio o dopo la ricognizione il ritorno verso le basi era sicuro, l’atterraggio invece era un problema: la base non era illuminata e i piloti dovevano essere abili a centrare la striscia di atterraggio di solito veniva appena illuminata la parte iniziale della pista per dare un punto di riferimento ma per pochi secondi poi veniva spenta, ma gli incidenti erano veramente pochi, questo sta a sottolineare l’abilità dei piloti e di quanto l’addestramento fosse efficace.


Operazione Zeppelin: Uccidete Stalin!

Nel Luglio del 1944 il conflitto stava incominciando a volgersi decisamente a sfavore della Germania, su tutti i fronti in cui il Reich era impegnato i mezzi incominciavano a scemare, l’esercito anche se combattivo era stremato ed i rifornimenti spesso erano assenti o arrivavano con mesi di ritardo, inoltre i russi erano alle porte di Berlino. In questo clima Ernst Kaltenbrunner(foto) comandante del Servizio Informazioni delle SS Intelligence e capo del Servizio Centrale per la Sicurezza del Reich, elaborò un piano sbalorditivo: infiltrare degli agenti a Mosca e quindi al Cremlino con l’intento di uccidere Stalin, il piano venne chiamato “Operazione Zeppelin”. L’ operazione si componeva di due fasi, la prima fase prevedeva un azione di ricognizione e perlustrazione dell’area quindi bisognava paracadutare una squadra nelle campagne vicino Mosca e da li perlustrare tutta la zona, la seconda fase prevedeva il trasporto di agenti tramite un Arado Ar232B che doveva atterrare in zona coperta e sicura a 60 miglia da Mosca e precisamente nelle campagne di Smolenk. Da li muniti di motociclette con documenti falsi, timbri contraffatti e 428.000 rubli dovevano raggiungere il covo che era stato già predisposto per l’azione da agenti russi doppiogiochisti. Il piano era fattibile e studiato in ogni minimo particolare, era stato previsto persino un rifugio sicuro dove scappare nel caso in cui il piano fosse andato a male. La notte del 5 settembre del 1944 un Arado parte da Olga per la missione, ma qualcosa andò storto:
la squadra di ricognizione venne catturata dai russi che intuendo cosa fosse avvenuto da li a poco, allertarono la contraerea, avvertendo che un aereo alquanto sospetto – anche se sconoscevano completamente lo scopo di questo volo – avesse sorvolato lo spazio aereo sovietico, tutto il tragitto  si svolse senza problemi ma una volta giunti verso le campagne della provincia moscovita  la contraerea incominciò a tuonare sui cieli, l’Arado fu colpito ma riuscì l’atterraggio, alcuni membri della squadra dovettero abbandonare la missione e ritirarsi verso le linee amiche per le campagne, rimasero solo due agenti uno il killer l’altro era il suo gregario i nomi in codice erano “Travin” e “Shilova”. L’Arado anche se danneggiato decise di ripiegare verso zona sicura ma il pilota per l’oscurità non si accorse che il motore stava incominciando a perdere carburante non appena azionò l’accensione prese fuoco, questo bagliore attirò i russi che assediarono il campo e catturarono tutti, nessuno mai parlò dell’operazione, vennero tutti successivamente liberati alla fine della guerra. Intanto Travin e Shilova a bordo di una moto  raggiunsero le porte di Mosca che erano controllate da guardie ben addestrate ed armate dell’Armata Rossa, una volta intimatogli l’Alt i due esibirono i documenti falsi di agenti del governo sovietico funzionò se non fosse stato per una guardia insospettita dal fatto che i loro abiti erano completamente asciutti malgrado avesse piovuto fino a qualche ora fa e che fossero in moto, vennero catturati ed imprigionati, per questo piccolo e diciamo subdolo particolare il piano fallì decisamente, ci chiediamo cosa sarebbe successo se poi alla fine il piano avesse dato l’esito sperato, beh i sovietici a quel punto avrebbero sicuramente allentato la morsa sulla Germania per  i funerali del Leader e organizzare le elezioni di un degno successore di Stalin, a beneficio del Reich che avrebbe avuto tutto il tempo di organizzarsi ed elaborare un piano per la difesa dei confini o magari approfitttare per attaccare la russia, chissà…!!??

 

L’Arado Ar-232B un vero e proprio mastodonte dei cieli

 


http://blogdiaerostoria.blogspot.it/2010/08/il-segreto-della-luftwaffe.html












 




































































































Comments are closed.